Parlamento Europeo
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Signora Presidente, onorevoli colleghi, i cittadini non udenti, sordo-ciechi e ipoudenti devono avere accesso alle stesse informazioni e comunicazioni di qualsiasi altro cittadino, sotto forma di interpretazione della lingua dei segni, sottotitolazione, conversione del parlato in testo e/o forme alternative di comunicazione, compresi gli interpreti.
Questo è un diritto inalienabile di oltre un milione di utilizzatori europei delle lingue dei segni, non udenti e di altri 51 milioni di cittadini ipoudenti. Parliamo della possibilità di condurre una vita autonoma, ricevere un'istruzione inclusiva e di qualità, aumentare l'occupabilità, vedersi garantito il diritto alla salute, l'accesso equo alla giustizia. Parliamo della possibilità di partecipare attivamente ai processi politici e democratici, nonché creare e scambiare cultura.
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Strasburgo, seduta plenaria del Parlamento Europeo del 26 ottobre 2016
Signora Presidente, onorevoli colleghi, dopo che un anno e mezzo fa in questa stessa Aula constatavamo con amarezza la mancanza di una posizione ufficiale del Parlamento sulla Conferenza di revisione del trattato di non proliferazione, finalmente ora il Parlamento si esprime con una risoluzione, per la prima volta condivisa dalle maggiori forze politiche, per dare al nostro Alto rappresentante un mandato chiaro per intervenire nel dibattito sul disarmo e sulla non proliferazione, giunto in una fase molto delicata.
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Strasburgo, seduta plenaria del Parlamento Europeo del 15 settembre 2016
Signor Presidente, onorevoli colleghi, ieri mattina il presidente Juncker ha affermato che, a dispetto dei miglioramenti, pur incoraggianti, la questione dell'occupazione rimane prioritaria in tutta Europa. Ma non può esistere una solida crescita occupazionale se non si lotta anche contro le discriminazioni nell'accesso al lavoro e sul posto di lavoro.
A 15 anni dall'entrata in vigore della direttiva per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro, il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è ancora quasi doppio rispetto a quello relativo alla popolazione generale. Dopo la sua adozione da parte dell'Unione, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità fornisce buone basi per la definizione del concetto stesso della disabilità nonché per i concetti di progettazione universale degli spazi fisici e di soluzioni ragionevoli adeguate. Inoltre, un ritorno economico importante è possibile con gli investimenti in accessibilità oltre che un guadagno in termini di inclusione sociale.
Dunque è necessario che gli Stati membri facciano molto di più per rendere appetibili queste soluzioni ragionevoli che già esistono.
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Strasburgo, seduta plenaria del Parlamento Europeo del 14 settembre 2016
Signor Presidente, onorevoli colleghi, come molti colleghi sono costretto ad evidenziare un profondo senso di insoddisfazione del Parlamento europeo verso il comportamento degli Stati membri.
Il trattato di Lisbona introduce un meccanismo che deve servire per il coordinamento delle politiche che regolano il funzionamento del mercato del lavoro europeo. Le indicazioni da noi ripresentate migliorano la qualità di questa sinergia e ne rafforzano il contenuto con delle proposte ambiziose ma ampiamente condivise in questo Emiciclo, miranti a creare un mercato del lavoro europeo più coeso e integrato, riducendo i livelli di disoccupazione ed esclusione sociale, assicurando condizioni lavorative dignitose e introducendo una proposta per uno schema di reddito minimo garantito.
La mentalità di breve termine del Consiglio deve essere abbandonata, sostenendo con più metodo comunitario l'Europa sociale, una delle dimensioni assolutamente da rafforzare per poter rilanciare il processo di integrazione europeo.
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Bruxelles, 31 agosto 2016
Incontro della Commissione Occupazione e Affari Sociali del 31 agosto 2016 con il Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali della Slovacchia Jan Richter sulle priorità del semestre di presidenza slovacca.
L'intervento di Benifei