Parlamento Europeo
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Signora Presidente, onorevoli colleghi, il numero di cittadini europei che sono impiegati in forme di lavoro precario è in aumento anche a causa della rapida espansione di nuovi settori dell'economia, delle piattaforme digitali. Chi ne soffre maggiormente sono, ancora una volta, i più giovani e le donne, spesso intrappolati in quelle forme di lavoro cosiddette atipiche, a volte fraudolente, tra cui il falso lavoro autonomo o i contratti a zero ore.
La direttiva che votiamo oggi migliora nettamente la normativa europea in vigore, offrendo ai lavoratori maggiore trasparenza e certezza sulle loro condizioni di lavoro e nuovi diritti fruibili per oltre duecento milioni di lavoratori. Bisogna tuttavia fare di più.
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Signora Presidente, onorevoli colleghi, il voto di oggi in Aula sul PEPP, un prodotto pensionistico paneuropeo del terzo pilastro, ovvero addizionale e integrativo rispetto alle pensioni pubbliche, è un voto di assoluta importanza.
Sul versante finanziario, i PEPP possono offrire l'opportunità per incanalare il risparmio privato in investimenti produttivi, contribuendo così a stimolare la crescita economica e facendo così avanzare l'Unione dei mercati dei capitali in maniera concreta. Sul fronte sociale, invece, i PEPP possono giocare un ruolo importante nel contrastare il crescente fenomeno del divario pensionistico che affligge la nostra società.
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Signora Presidente, onorevoli colleghi, Erasmus è certamente il programma europeo più conosciuto e di maggior successo, con migliaia di giovani che ogni anno decidono di partecipare, costruendo attivamente e progressivamente un pezzo importante dell'identità europea.
Fondamentale è l'incremento di risorse che abbiamo stabilito. Ma in questi anni, nonostante tanta retorica sulla generazione Erasmus, troppi pochi ragazzi hanno avuto questa possibilità. Tra gli altri, i tanti giovani che non frequentano l'università.
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Signor Presidente, onorevoli colleghi, lo strumento per finanziare operazioni militari europee è un ulteriore passo avanti verso una sempre più stretta cooperazione tra gli Stati membri nel campo della politica di sicurezza e difesa comune, oltre che un meccanismo per razionalizzare i meccanismi esistenti.
Come Parlamento diamo un contributo significativo alla proposta dell'Alto rappresentante, primo su tutti la chiara richiesta che le azioni militari finanziate attraverso tale strumento siano conformi ai principi e ai valori sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali e al diritto internazionale.
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Signor Presidente, onorevoli colleghi, a maggior ragione per le parole appena pronunciate. Vorrei ringraziare anche il Commissario Hahn per il prezioso contributo a questa discussione, così come vorrei ringraziare tutti i colleghi per il loro contributo, arricchendo a mio avviso anche le nostre prospettive e sono sicuro, riferendomi nuovamente al Commissario, che terrà conto, nel suo lavoro sul vicinato meridionale, delle osservazioni emerse nella relazione e anche in questa discussione.
Voglio anche ricordare il ruolo della commissione FEMM e della relatrice Maria Arena, che non era presente ma ha presentato un parere molto utile, arricchendo in maniera fondamentale la nostra relazione sul tema del ruolo delle donne nei processi di costruzione della resilienza delle società di questa regione.
Sicuramente l'attuale politica di vicinato, come da revisione del 2015, ha avuto il merito di introdurre i concetti di differenziazione, necessaria per tenere conto delle realtà specifiche di ciascun paese, e di contitolarità, che pone l'UE e i paesi partner su un piano egualitario dal punto di vista dell'individuazione delle priorità, ponendo fine a politiche percepite come calate dall'alto.